Un giorno, mentre camminano, Turner sviene.
A casa della signora Booth, il Dott. Price visita l’artista a letto alla presenza della signora Booth. Nel avvertire “Mr. Mallard” a non lavorare troppo, il dottore chiede a Turner di ricordarsi quale fosse la sua professione. Egli contesta l’affermazione di Turner di essere un avvocato e rivela di sapere la sua vera identità e di essere onorato di conoscerlo.
Turner e la signora Booth sono terrorizzati, ma il dottore li assicura della sua discrezione e li informa che Turner sta soffrendo di una malattia al cuore e che fosse meglio che prendesse le cose con calma.
Di nuovo nella casa di Londra, Turner è rimproverato da Sarah Danby ed Evelina per non essere stato presente al funerale dell’altra figlia, Georgina. Al suo borbottio di essere stato fuori città, Sarah sogghigna, “Come al solito, Signore, stavi dipingendo i tuoi naufragi ridicoli”.
Il battello a vapore riporta Turner a Margate, dove, una sera a letto mentre si preparano per andare a dormire, la Signora Booth svela a Turner il suo piano di vendere tutto e affittare una casa per loro accanto “al suo amato fiume Tamigi, non troppo lontano da London Town”.
Un giorno, sul fiume, Turner beve birra su una chiatta con la gioviale compagnia dei pittori, Clarkson Stanfield e David Roberts. Improvvisamente, incontrano l’enorme vecchia nave, “The Fighting Temeraire” che viene trainata da un piccolo rimorchiatore a vapore fino al suo ultimo luogo di riposo, il cantiere di rottamazione. I pittori riflettono sulla storia ed il destino di questo celebre veterano navale della Battaglia di Trafalgar. Ma Turner esorta agli altri a celebrare la moderna età del vapore invece di lamentarsi del trapasso del vecchio mondo. Stanfield suggerisce che Turner dovrebbe dipingere la scena e Turner promette sarcasticamente di ponderare l’idea.
In effetti, è proprio questo che fa non appena torna nel suo studio Londinese: si mette a lavorare intensamente su quello che, certamente, diventerà il suo dipinto più celebre.
Immediatamente dopo Hannah lo informa di avere un ospite: Haydon.
Haydon deve a Turner £10 per compensare il suo debito di £50. Turner scopre che l’impoverito e amareggiato Haydon e sua moglie hanno perso alcuni figli. Cancella così li loro il debito e manda Hannah ad accompagnarlo all’uscita.
Insieme a George Jones, un pittore militare, Turner fa visita ai Ruskins, l’orgoglioso proprietario di Slavers appeso nel corridoi della loro casa. Dopo cena, Turner e Jones, insieme a Stanfield e Robert, si siedono nel salotto con il loro ospite, sua moglie e John e il loro precoce e testardo figlio. La conversazione si dirige verso dipinti di uva spina e paesaggi marini, con particolare riferimento a un paragone tra il lavoro di Turner e quello di Claude Lorrain (1600 – 1682). Il Signor e Signora Ruskin indulgono delle opinioni schiette del figlio e Turner lo deride dolcemente.
Nella campagna, Turner viene ispirato dal suo incontro con un motore ferroviario allo stato dell’arte che traina le sue carrozze e tornato al suo studio a Londra, dipinge il suo Rain, Steam and Speed. Hannah osserva questo lavoro con espressione vuota. Siamo adesso nell’Età Vittoriana. Quattro scene brevi mostrano atteggiamenti filistei verso il lavoro di Turner che diventa sempre più radicale e astratto.
La Regina Vittoria, insieme al Principe Alberto, fanno visita al Royal Academy. Esprimono orrore e disgusto nel vedere due quadri di Turner, dopo averne origliato la conversazione, Turner sgattaiola via.
Altri due episodi nella galleria d’arte in assenza di Turner…
Tre signori sbeffeggiano un quadro di Turner e due signore paragonano il suo lavoro sarcasticamente a diversi tipi di cibi.
In fine, Turner visita un celebre teatro londinese dove il pubblico sghignazza con piacere davanti alla scena che ritrae un mercante d’arte intento a vendere una tela, sulla quale sono cascati pasticcini alla marmellata, ad un collezionista d’arte. Il collezionista paga felicemente il mercante d’arte mille sterline quando scopre che il dipinto è un Turner.
Passa altro tempo. Turner, ubriaco ad una cena di società alla moda, socializza con la nuova giovane moglie di John Ruskin.
E’ mattina presto nella sua dimora londinese. Turner è addormentato sul suo letto completamente vestito con gli indumenti del giorno. Hannah lo sveglia con una tazza di tè e gli chiede quando sarà la prossima volta che lo potrà aspettare. Turner non riesce a rispondere e se ne va, lasciandola sola e derelitta.
Adesso, Turner e la signora Booth vivono felicemente nella loro casa sul fiume a Chelsea.
Turner visita lo studio londinese di J.J.E. Mayall, un giovane fotografo e produttore di immagini fotografiche ottenute con il processo della dagherrotipia. Turner è affascinato dalla camera e dalla tecnologia però è anche preoccupato per le implicazioni di questa nuova arte.
A Chelsea, mostra alla signora Booth la sua fotografia e la informa che si è già organizzato per farsi fotografare insieme dopo qualche giorno. La signora Booth rifiuta con orrore l’idea ma presto la troviamo accanto a Turner, terrorizzata, in posa per lo scatto. Mentre Mayfall li fotografa, racconta di aver fotografato le Cascate del Niagara. Turner riflette malinconicamente sul tempo in cui la fotografia prenderà il posto della pittura.
La scena successiva racconta della visita alla galleria di Turner di Joseph Gillott, il quale vorrebbe comprare tutti i suoi lavori per £100,000, ma Turner rifiuta dicendo che lascerà tutto il suo lavoro alla nazione Britannica cosi da essere sicuro che i suoi lavori “possano essere visti tutti insieme, in un posto e gratuitamente.” Dicendo che fosse una cosa perversa, il magnate perplesso viene accompagnato riluttantemente all’uscita da una Hannah sempre più invecchiata.
Adesso Turner sta diventando vecchio. Dipinge mentre la signora Booth gli pulisce i pennelli e gli recita un suo poema indecente.
Turner in visita alla Royal Academy osserva e ridacchia in modo sprezzante i preraffaeliti.
Tornato dalla signora Booth, Turner, con un po’ di difficoltà, descrive la sua visita a Hyde Park per guardare la costruzione di Crystal Palace. Improvvisamente, viene colpito da un attacco di cuore.
Nel frattempo, Hannah trova in casa una giacca lasciata da Turner, nella quale sounta una lettera indirizzata a lui alla casa di Chelsea, della cui esistenza, chiaramente Hannah non conosceva.
Il Dott. Price va a Margate e dopo aver esaminato Turner, ormai costretto a letto, lo avvisa che i suoi giorni sono contati. Il paziente invita il dottore a bere un bel bicchiere di sherry e riconsiderare la sua diagnosi. Quando il Dott. Price rifiuta l’invito, Turner riflette su come egli diventerà una nullità, una teoria che il dottore respinge.
Davanti la porta principale, il Dott. Price saluta la signora Booth. Mentre il dottore va via, incontra Hannah, la quale completamente coperta al fine di nascondere il suo viso sfregiato, cerca l’indirizzo della nuova casa di Turner insieme ad un’amica.
Hannah rimane estremamente addolorata una volta trovata l’indirizzo e la vicina di casa conferma che un vecchio ammalato vive in quella casa “con la sua cara moglie.” Sconvolta, Hannah va via.
Anche se la signora Booth cerca di fermarlo, Turner, in uno stato di delirio, insiste nel uscire fuori in pigiama per disegnare un corpo recuperato dalla polizia di una giovane donna trovata nel fiume. Turner sviene e la signora Booth lo aiuta a tornare dentro casa nella sua stanza.
Adesso Turner è sul suo letto di morte. La signora Booth e il Dott. Price si siedono accanto a lui. Improvvisamente avvicinando il suo volto a quello della signora Booth le sussurra “mia donzella”, il modo in cui usava chiamare Hannah.
E poi ancora “Il sole è Dio!”, fa una risata breve e muore.
Il dottore gli controlla il polso e gli chiude gli occhi. La signora Booth affonda la sua faccia nel braccio di Turner.
Vediamo adesso un’immagine di Turner in piedi, disegnando, una silhouette contro un sole enorme che tramonta.
La signora Booth pulisce la sua finestra vigorosamente. È vestita di nero. Si ferma per qualche istante e pensa a Turner. Lei è nostalgica, triste, lievemente divertita e orgogliosa. Torna a lavorare.
Hannah vaga nella ormai decadente, disordinata e impolverata galleria e studio, borbottando, piangendo, triste e sola.